V° Mercatino Agro-Alimentare at La Stazione 12 febbraio 2017 Boscoreale (NA)
Risposta
Grazie all’associazione “La Stazione”: i locali dispongono di linea wifi e sono gestiti da giovani Tra le tante iniziative culturali e ricreative, la sede delle ex Ferrovie dello Stato, già da un po’ di tempo, ospita al suo interno un’aula studio grazie all’associazione “La Stazione”.
L’idea nasce dalla volontà di mettere a disposizione un luogo dove poter studiare e creare un ambiente culturalmente stimolante.
Aggregazione attraverso lo studio: il progetto permette, anche agli studenti delle zone periferiche, di avere uno spazio adibito allo studio e all’interno del quale possono confrontarsi.
I locali dispongono di linea wifi per qualunque tipologia di studio, quindi non solo cartaceo, ed è inoltre in fase di progettazione la creazione di una biblioteca che sarà possibile consultare liberamente.
L’aula studio è gestita da ragazzi che permettono di usufruire del servizio durante la gran parte della giornata, liberando gli studenti da i vincoli di orari molto restrittivi che, molto spesso, le biblioteche dei nostri luoghi adoperano.
Grazie al gruppo di “Facebook” “AulaStudio – La Stazione” chiunque potrà venire a conoscenza degli orari in cui l’ex stazione Fs è aperta.
Gianluca D’Ambrosio
http://www.paginevesuviane.it/boscoreale-magazzino-della-stazione-fs-allassociazione-stella-cometa/ 7feb2017
http://www.metropolisweb.it/news/boscoreale-il-vecchio-magazzino-merci-della-stazione-fs-allassociazione-stella-cometa/25500.html 6feb2017
La mia banda suona il rock
e tutto il resto all’occorrenza
sappiamo bene che da noi
fare tutto è un’esigenza.
È un rock bambino
soltanto un po’ latino
una musica che è speranza
una musica che è pazienza.
È come un treno che è passato
con un carico di frutti
eravamo alla stazione, sì
ma dormivamo tutti.
E la mia banda suona il rock
per chi l’ha visto e per chi non c’era
e per chi quel giorno lì
inseguiva una sua chimera.
Oh, non svegliatevi
oh, non ancora
e non fermateci
no no oh, per favore no.
La mia banda suona il rock
e cambia faccia all’occorrenza
da quando il trasformismo
è diventato un’esigenza.
Ci vedrete in crinoline
come brutte ballerine
ci vedrete danzare
come giovani zanzare.
Ci vedrete alla frontiera
con la macchina bloccata
ma lui ce l’avrà fatta
la musica è passata
È un rock bambino
soltanto un po’ latino
viaggia senza passaporto
e noi dietro col fiato corto.
Lui ti penetra nei muri
ti fa breccia nella porta
ma in fondo viene a dirti
che la tua anima non è morta.
E non svegliatevi
oh, non ancora
e non fermateci
no no, per favore no.
La mia banda suona il rock
ed è un’eterna partenza
viaggia bene ad onde medie
e a modulazione di frequenza.
È un rock bambino
soltanto un po’ latino
una musica che è speranza
una musica che è pazienza.
È come un treno che è passato
con un carico di frutti
eravamo alla stazione, sì
ma dormivamo tutti.
E la mia banda suona il rock
per chi l’ha visto e per chi non c’era
Oh, non svegliatevi
oh, non ancora
e non fermateci
no no no ah, per favore no.
Domenica 29 Gennaio 2017
Si rinnova l’ appuntamento del Mercatino Agro-Alimentare che si terrà presso i locali della La Stazione
Il Mercatino rappresenta un’ occasione doppia: da un lato è un modo per permettere ai produttori locali di vendere i propri prodotti senza passare per l’intermediazione della grossa produzione (che svaluta prezzi, merci e persone), dall’altro offre l’occasione per il cittadino di acquistare un prodotto genuino, artigianale ed autoprodotto.
SONO INVITATI TUTTI I PRODUTTORI E I CITTADINI per trovare:
- FARINE: A Montesano sulla Marcellana, Ruben produce grano e da questo ricava farine di due grani teneri varietà “antiche” russulillo e carusella. Disponibile sia integrale che bianca, macinata a cilindri.
- BIRRA: La River Beer è presente sul mercato da circa un anno e commercializza birra artigianale. La scelta di ricette prodotte dalla nostra società è caratterizzata da nove stili differenti, per grado alcolico, gusto ed abbinamento gastronomico.
- POMODORI DEL PIENNOLO: Terra Vesuviana rilancia sul mercato il buono della tradizione, il gusto dei sapori nostrani. L’oro rosso del Vesuvio, grappoli maturi imbicchierati e prelibatezze confezionate.
- NOCCIOLE E CONSERVE: Eleutheria è una delle poche “oasi verdi” sottratta al delirio edilizio ed al susseguirsi di una lunga serie di devastazioni – di cui la realizzazione di discariche abusive e non, come l’ex Cava Sari, è la sintesi finale -, che hanno deturpato uno dei territori più belli al mondo. Il fulcro del progetto è la risorsa terra con le numerose possibilità che essa offre, in un’ottica “vivamente relazionale”. Seppur ancora in fase embrionale Eleutheria dispiega un tessuto informale di forze piuttosto vario, cercando di contrastare l’assunzione di comportamenti privatistici nella produzione di beni necessari quali il cibo ed il lavoro, laddove il “fare” avviene giorno per giorno.
- PANE : Il pane è prodotto artigianalmente con farine integrali di grani antichi campani. Subisce un lento processo di lievitazione, viene lavorato a mano e cotto in forno a legna.
- ORTAGGI E CONSERVE: A Trecase (zona dei vini DOC ) vengono prodotte fave, piselli, pomodori, uva. A Boscotrecase (agrumeto) arance, mandarini, limoni, sott’oli, conserve di pomodoro, vino e marmellate.
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Ci trovi in Via Giovanni della Rocca, 252; presso i locali dell’ Ex stazione FS
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La Stazione
pagina facebook: https://www.facebook.com/
Email : collettivolastazione@gmail
E’ convocata per Martedì 10 gennaio 2017 alle ore 19.00 l’Assemblea dei Soci Ordinari e Sostenitori di Stella Cometa – La Stazione.
Ordine del giorno:
Organizzazione delle attività dell’associazione e verifica della disponibilità di ciascun socio a ricoprire una carica elettiva in vista della scadenza del mandato triennale.
(presepe di RFI nella Stazione di Napoli Centrale – lato biglietteria ITALO)
Tratto da “Il presepe della Napoli antica” di G. INFUSINO
Lo confesso, a me il presepe1 piace. Io appartengo più alla tradizione dei Lucarielli di eduardiana memoria che a quella degli alberisti di tradizione americana prima, giapponese poi, che con tecnologie sempre più avanzate, effetti di luce stroboscopica e addobbi da astronave, costruiscono piramidi scintillanti ricolme di ridondante elettronica.
Senza esagerare potremmo dire che il presepe sta all’anima, come l’albero natalizio sta a Taiwan. Oggi gli abeti moderni parlano, cantano, suonano, lampeggiano, si muovono, brilluccicano di effetti luminosi e sonori regolabili e cadenzabili.
Il presepe, invece, per lo più muto e immobile, animato, al massimo, da un piccolo scroscio d’acqua e da qualche luce che rievoca lo sfavillare di una fiamma, sfida i secoli con la sua tradizione millenaria.
Certo, nelle nostre case moderne, rese sempre più piccole e strette dai prezzi di acquisto e dalla mancanza di spazi di edificazione, il presepe si condensa spesso in una piccola grotta, nell’osteria, in una trentina di pastori e in qualche decina di animali da cortile. Ma il fascino resta uguale.
In ridotti schemi prefabbricati o in pazienti lavori di artigianato quel microcosmo fatto di piccole statuine, sughero e muschio essiccato, rinnova l’anima spirituale della festa più che quella consumista.
L’albero è infatti il posto dove riporre i regali in vista della grande abbuffata natalizia: rassicurante con il suo scintillio e le sue forme vitree, sembra ricordare a gran voce che il Natale è divertimento, allegria, scambio di doni e grandi tavolate.
Il presepe, invece, più silenzioso nella sua penombra e nei suoi odori, sussurra altre cose: parla del Natale degli umili e dei diseredati, ricorda la speranza di un mondo migliore, invita alla riflessione. Non è una questione religiosa. Il presepe, come sanno generazioni e generazioni di presepisti, ha poco a che fare con la religione: è piuttosto un rito pagano, dove la narrazione religiosa è, per lo più, in secondo piano. Esso parla all’anima ed al cuore di ogni uomo; narra una vicenda che è universale per la sua semplicità.
La storia delle nostre tradizioni, infatti, ci insegna come il presepe cristiano sia in realtà la continuazione di usi e costumi già presenti in epoca pagana. Esso sembra appartenere più all’archetipo junghiano della rappresentazione figurativa che al sentire religioso. E’ più vicino alla pittura ed alla scultura. E’ un mezzo per esprimere la propria creatività, il proprio modo di interpretare il mondo. Ecco perché nel tempo si è arricchito di scenografie, simboli e personaggi che nulla o quasi hanno a che fare con l’iniziale matrice religiosa.
Forse il miracolo che il presepe rinnova ogni anno è proprio questo: il consentire a ciascuno di esprimere liberamente la propria anima e la propria sensibilità.
Ciascun presepe, infatti, anche il più piccolo e semplice, è unico e irripetibile. Nelle sue pieghe, oltre ai canoni della tradizione, è possibile scorgere l’anima stessa del suo ideatore.
E’ un messaggio più o meno conscio che un uomo costruisce per un altro uomo.
Quando sarete davanti a un presepe, dopo il primo sguardo di insieme, provate a fermarvi per qualche attimo. Scorretelo lentamente con gli occhi, isolatene i tanti dettagli, soffermatevi sui più piccoli elementi e poi, lasciate che tutti questi scivolino dentro di voi, fin dentro la vostra anima.
Quella che ascolterete sarà una storia unica che parla al cuore, ricordandovi che questo è il Natale…
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dalle ore 9:00 alle ore 12:00
Dolci e biscotti natalizi, farine di grani antichi, frutta secca, liquori e vino del vesuviano, birra artigianale, verdura e frutta, pomodorini del piennolo, confetture e tanto altro ancora………
Il mercatino è un modo per far conoscere l’esistenza di un cultura dell’autoproduzione nel territorio vesuviano, sensibile e alternativa rispetto ai grandi circuiti di distribuzione commerciale che puntano sullo sfruttamento della manodopera agricola, preferendo la quantità alla qualità dei prodotti.
Chiunque voglia partecipare all’iniziativa può contattare La Stazione con un messaggio pvt oppure tramite mail:
collettivolastazione@gmail.com
cell. 339 691 93 37
dalle ore 9:00 alle ore 12:00
Il mercatino è un modo per far conoscere l’esistenza di un cultura dell’autoproduzione nel territorio vesuviano, sensibile e alternativa rispetto ai grandi circuiti di distribuzione commerciale che puntano sullo sfruttamento della manodopera agricola, preferendo la quantità alla qualità dei prodotti.
Chiunque voglia partecipare all’iniziativa può contattare La Stazione con un messaggio pvt oppure tramite mail:
collettivolastazione@gmail.com
Al Signor Sindaco del Comune di Boscoreale
L’associazione culturale Stella Cometa – La Stazione ha preso in consegna nel 2008 la vecchia ex stazione FS di Boscoreale.
A partire dal mese di febbraio del 2009 ha iniziato ad occuparsi, con i propri soci volontari, della manutenzione delle strutture ricevute in comodato da RFI S.p.A.
Nel contempo ha provveduto a rimuovere il degrado sia all’interno, area ferroviaria, che all’esterno, Piazzale FS di Via Giovanni della Rocca. Continua a leggere