Hanno ristrutturato e rimesso in sesto la vecchia stazione Fs in disuso che da pattumiera a cielo aperto è stata trasformata in un centro sociale polivalente. A proprie spese hanno ripulito i locali, rifatto gli impianti, comprato le suppellettili, dando una dimostrazione pratica del significato della parola “bene comune”.
In un Paese normale i volontari dell’associazione “La Stazione”, presieduta da Vincenzo Martire, sarebbero stati insigniti di onorificenze pubbliche ed additati come esempio di laboriosità in un territorio che si può tranquillamente definire difficile per l’alta densità camorristica e per il numero di operazioni messe a segno da polizia, carabinieri, guardia di finanza e corpo forestale dello Stato.
Non è accaduto nulla di tutto questo. La stazione è stata oggetto di numerosi raid vandalici, i ragazzi e le ragazze sono stati presi in giro da chi non ha mai creduto in loro o, peggio ancora, offesi nella loro dignità di cittadini.
Eppure, nonostante tutto, di fronte alla scelta di abbandonare la ex stazione, sopraffatti dalla sfiducia nei confronti delle istituzioni territoriali, i volontari hanno scelto, ancora una volta, di rimanere a lottare per difendere quel bene comune che hanno strappato all’immondizia. “Dopo la bella estate trascorsa insieme, nonostante abbiamo subito un furto e tuttora ancora non ci siamo ripresi – scrive su face book uno dei componenti del direttivo del sodalizio - abbiamo continuato a pensare se effettivamente valesse ancora la pena investire le nostre energie e i nostri tempi in questo progetto”. “Questo posto – continua – l’abbiamo visto nascere e soprattutto, l’abbiamo strappato al degrado di questo nostro paese”. Di qui la scelta controcorrente: “per una serie di motivi (che ben si possono comprendere) abbiamo fortemente rinnovato la nostra presenza su questo territorio, vogliamo continuare a dare il nostro tempo a questa bellissima struttura…Noi ci crediamo ancora! Vogliamo ricominciare e soprattutto vogliamo che questo sia uno spazio attraversato da persone, idee e progetti, quindi di tutti coloro che hanno voglia di fare qualcosa. I progetti che stiamo per mettere in campo sono il cineforum, una trattoria Popolare ed un corso di musica/ percussioni”.
Di qui l’invito al sostegno ed alla collaborazione. Che, ci auguriamo, non mancherà da parte dei cittadini perbene, a cominciare dai vertici dell’amministrazione comunale. I ragazzi dell’Associazione “La Stazione” non solo vanno aiutati. Ma merito un riconoscimento pubblico per quello che hanno fatto.
Caro Presidente Mattarella, conoscendo la sua sensibilità, non è questo forse uno dei casi che sarebbe degno della sua preziosa attenzione?