L’Associazione Stella Cometa - La Stazione è un’associazione di Promozione Sociale
Tutta la nostra Storia
Una STELLA per Boscoreale
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Il progetto “STAZIONE” dell’Associazione STELLA COMETA – LA STAZIONE nasce nel 2008, quando RFI consegna ai volontari dell’associazione, con la formula del comodato d’uso, i locali della vecchia stazione FS di Boscoreale, in provincia di Napoli, chiusa all’esercizio dal 2005.
L’associazione, fino a quel momento, era stata ospitata, tra tante difficoltà, in una chiesa e proprio per questo aveva richiesto i locali a RFI, per stabilirvi sia la propria sede ma anche per poter meglio svolgere le sue attività di carattere culturale in primo luogo, ma poi anche quelle sociali, ricreative e ambientali.
Inizialmente sono stati ripuliti i locali, nei quali vi era stato depositato di tutto: rifiuti, escrementi e siringhe in quantità notevoli.
Sono poi stati chiusi i varchi di accesso per tentare di scongiurare ulteriori episodi di vandalismo, almeno all’interno dei locali. Successivamente alcune Imprese, credendo nel “progetto”, hanno effettuato i primi lavori, fornendo anche molti materiali in modo totalmente gratuito: è stato rimesso l’asfalto, sono stati forniti e montati gli infissi mancanti, si sono realizzati l’impianto elettrico e quello idrico, con la fornitura dei relativi accessori, perché distrutti o vandalizzati. Sono state fornite delle piastrelle per rifare la pavimentazione in alcuni locali e, in ultimo, una delle imprese ha restaurato tutti gli intonaci delle facciate esterne del fabbricato viaggiatori e ha tinteggiato gli esterni dell’intero edificio. I volontari, dal canto loro, hanno continuato a ripulire l’interno e l’esterno dei locali, raccogliendo tonnellate di rifiuti, hanno demolito i vecchi pavimenti da sostituire ed eseguito tutte quelle opere accessorie per rendere i luoghi più sicuri e più decorosi. Finalmente, nel novembre del 2009, c’è stata l’inaugurazione e ci si è subito attivati per portare di nuovo la vita in quel posto: organizzando concerti, mostre, cineforum, mercatini e tante altre attività sociali e culturali. In seguito, con l’ausilio di alcune persone di buona volontà, sono partiti anche tanti laboratori: tammorra, informatica, ricamo, cucito, balli di gruppo, corsi di lingue, tango, strumenti musicali, danza indiana, ceramica, disegno e fumetto, balli folk, pittura, e tanti altri. Tutte queste attività hanno avuto ed hanno un duplice scopo: allietare le persone, creando aggregazione sociale, e recuperare risorse economiche con la raccolta di tanti piccoli contributi che, messi insieme, sono serviti e servono per pagare le utenze e per completare i lavori interni, nonché per eseguire i lavori di ristrutturazione di altri locali attigui al fabbricato viaggiatori, ricevuti successivamente in comodato da RFI. Questi ultimi locali sono stati destinati ai ragazzi del quartiere, con la dislocazione in essi di un bigliardino, di un ping-pong e di alcuni tavoli per i vari giochi. Oggi questo bilancio sembra essere estremamente positivo, e certamente lo è, però, volendo fare una riflessione più approfondita, si denota una grave, anzi una gravissima, carenza e cioè il mancato sostegno da parte della pubblica amministrazione. Sono state fatte decine di richieste di aiuto, a partire dal Comune e fino al Presidente della Repubblica, purtroppo però nessuno ha risposto in modo concreto, ma solo con messaggi di solidarietà e di elogio. I volontari, a un certo punto, si sono rassegnati di chiedere e hanno deciso di andare avanti comunque, solo con le proprie forze e facendo a meno di aiuti dall’alto, però l’amarezza che hanno provato è stata grandissima e si chiedono, ancora oggi, se il recupero di un bene pubblico, abbandonato dalle Istituzioni e rimesso in sesto con i lavori, i sacrifici e i risparmi di privati cittadini, non meritasse un minimo di attenzione da coloro che continuano ad amministrare lo Stato. Tuttavia, un piccolo orgoglio viene quando si guarda quella vecchia stazione, dove un tempo circolavano viaggiatori e merci e dove oggi, recuperata al degrado e rimessa in sesto da un manipolo di cittadini volontari e volenterosi, continuano a circolarvi, senza vincolo alcuno, la cultura e le idee.